Si definisce come “un aggregato di dati con rilevanza giuridica” (con data e firma certa). E’ un documento digitale formato secondo uno standard ISO 15489 che regolamenta la creazione, la trasmissione e ricezione e la gestione di documenti (records).
Con la Fatturazione Elettronica si opera la digitalizzazione di un sistema, fino ad ora analogico, per la emissione, trasmissione e conservazione delle fatture che permette di abbandonare per sempre il supporto cartaceo.
Il formato in cui le fatture elettroniche devono essere prodotte, trasmesse, archiviate e conservate è un formato digitale chiamato XML (eXtensible Markup Language), un linguaggio informatico, METALINGUAGGIO, così detto perché contiene al suo interno, oltre al contenuto, anche le regole per decifrarlo e che consente di definire e controllare il significato degli elementi contenuti in un documento, verificando così le informazioni ai fini dei controlli previsti per legge.
Schema di sistemi analogico e digitale
Il sistema analogico comportava la creazione di un documento (PDF), stamparlo e inoltrarlo tramite posta e chi lo riceveva doveva stamparlo a sua volta per poi gestirlo ed archiviarlo. Il sistema digitale rende automatico (o semiautomatico) tutto il processo
Una volta creata la Fattura elettronica deve essere spedita e viene consegnata da un “POSTINO VIRTUALE” che si chiama SdI. Lo SdI effettua un controllo formale. (integrità, autenticità, univocità, rispetto del formato, presenza e correttezza formale dei dati obbligatori di fattura). E’ l’unico controllo che effettua lo SdI. Lo SdI, per recapitare le fatture, può usare due canali: codice destinatario o PEC.
La fattura elettronica made in Italy è considerata una best practice a livello Ue. Secondo il Digital Economy and Society Index le imprese italiane che utilizzano la fatturazione elettronica sono il 30%, percentuale di molto superiore alla media Ue (18%). Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano, il beneficio del passaggio dal processo “tradizionale” alla fatturazione elettronica si assesta tra i 7,5 e gli 11,5 euro a fattura, per organizzazioni che producono/ricevono un volume di fatture superiore alle 3.000 all’anno.
Tutti i documenti di Fattura elettronica devono essere archiviati in un server con certificazione AGID dove viene rilasciata la ricevuta (impronta univoca) dell’archiviazione. L’impronta è ciò che garantisce l’autenticità di un documento.
Il sistema di conservazione mira a garantire nel tempo le caratteristiche di autenticità, integrità, affidabilità, leggibilità e reperibilità dei documenti informatici, come previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale (art.44), inteso come una rappresentazione di atti o fatti e dati su un supporto sia esso cartaceo o informatico. Il processo di Conservazione a norma è ciò che garantisce la opponibilità verso terzi. Chi definisce le modalità operative per realizzare le attività di conservazione e gestisce l’elenco dei conservatori accreditati è l’Agenzia per l’Italia Digitale.
Se il documento non è corretto >> SCARTO dello SdI
Quando si verifica uno scarto può essere rifatta la fattura con lo stesso numero e reinviata. E’ l’unico caso! (In teoria andrebbero fatte le registrazioni contabili, gli storni, ecc
Se il documento è corretto ma non è stato possibile consegnare in casella di posta >> NOTIFICA DI MANCATO RECAPITO e consegna in cassetto fiscale del destinatario
Se tutto il documento è corretto >> OK NOTIFICA DI RECAPITO
Il RICEVENTE (il destinatario della fattura) non potrà rifiutare la fattura: dovrà in ogni caso registrare in contabilità. In caso di contestazione ci possono essere però diversi scenari
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